Mia Photo Fair
The Mall
Milano
a cura di Roberto Mutti
9 marzo – 12 marzo 2018
about
“MIA Fair, nata nel 2011 da un’idea di Fabio Castelli, è la prima e più importante fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia. MIA Fair offre ai propri visitatori un percorso esaustivo sulla fotografia d’arte presentando da una parte Solo Show e dall’altra stand collettivi con un progetto curatoriale specifico.
MIA Fair nasce con l’obiettivo di evidenziare il ruolo trasversale che la fotografia e l’immagine in movimento hanno assunto tra i linguaggi espressivi dell’arte e del sistema dell’arte contemporanea.”
All’interno dell’edizione MIA PHOTO FAIR 2018, Lucrezia Roda viene selezionata fra le Proposte MIA con una selezione di immagini curate da Roberto Mutti.
“Ci hanno insegnato fin da piccoli che la differenza fra il mondo animale e vegetale da una parte e quello minerale dall’altra sta nel fatto che quest’ultimo è, al contrario degli altri, sostanzialmente statico. Le cose non stanno in questi termini, ci suggerisce Lucrezia Roda il cui sguardo di fotografa curiosa e amante delle ricerche più insolite si è soffermato sul più “freddo” dei materiali, il metallo, per scoprirne una vitalità che si presenta a chi sa scorgerla in molte sorprendenti sembianze. Il punto di partenza è stato fin da subito quello di andare oltre una semplice descrizione – che avrebbe semmai confermato la fissità del suo materiale – per indagare in altre direzioni utilizzando come filo conduttore la creatività. Così è nato “Steel Life”, lavoro realizzato all’interno di una fabbrica dove il metallo, passando attraverso la forza del fuoco, si trasforma, si modella, acquista una momentanea plasticità prima di tornare alla sua originaria consistenza. In tutto questo percorso emergono cromatismi intensi che, variando dal rosso acceso al blu deciso accendono in tal modo forme puntute, curve morbide, riccioli acuminati ma anche geometrie precise che si inseguono in ripetizioni quasi ossessive. La scoperta di questa vitalità del metallo ha indotto Lucrezia Roda a proseguire la sua ricerca concentrandosi sui particolari osservati montando la macchina
fotografica su un microscopio per riprendere da vicino quello che si è rivelato un vero e proprio microcosmo. E’ nato così “A occhio nudo”, un lavoro che raggruppa immagini caratterizzate da colori tenui, segni decisi, graffi, sagome che si ritrovano in uno spazio che ricorda le tele degli artisti informali e che meglio di molte parole spiega che l’astrazione non è un modo di negare la realtà ma di osservarla in un modo nuovo. Più cupo e misterioso è, infine, il risultato ottenuto indagando su un altro, più prezioso metallo: anche per “Argento vivo” Lucrezia Roda è ricorsa al microscopio ma ha scelto di oltrepassare la visione piana che caratterizzava il precedente lavoro per inseguire un senso di profondità simile a un viaggio che possiamo sì percorrere con lo sguardo fisso sulle tante intriganti irregolarità delle superfici ma che inevitabilmente percepiamo come una riflessione su noi stessi, sulle nostre paure, sulla nostra capacità di meravigliarci.” – Roberto Mutti